Cassette di sicurezza indipendenti dalle banche: esiste un obbligo di informazione?

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La realtà dei tassi d’interesse negativi ma anche l’incertezza sulla persistenza di diverse aree monetarie accresce attualmente l’attrattiva delle cassette di sicurezza. Diverse autorità temono tuttavia che l’uso delle cassette di sicurezza possa essere utilizzato per promuovere l’evasione fiscale internazionale e il finanziamento del terrorismo. Nell’Unione Europea (UE) è quindi entrata in vigore quest’anno una regolamentazione più ampia e rafforzata, con la quinta direttiva europea sul riciclaggio di denaro. Il suo obiettivo è combattere in modo più efficace l’evasione fiscale e il finanziamento del terrorismo.

In seguito a questi ampliamenti e inasprimenti, chi si affida alle cassette di sicurezza si interroga sulle modalità con cui il proprio fornitore di cassette di sicurezza sia soggetto a un obbligo di informazione e come i clienti o i loro depositi vengano automaticamente esaminati. Queste domande devono essere esaminate in base a un obbligo di notifica per diversi tipi di cassette.

Cassette di sicurezza e una mano che sblocca una cassetta di sicurezza
Le cassette di sicurezza sono segnalate? Ci sono differenze a seconda del Paese e del tipo di cassetta di sicurezza.
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Direttive UE

Per le cassette di sicurezza bancarie nell’Unione europea oggi è obbligatorio che siano necessariamente collegate a un conto bancario legittimo, il che rende quindi impossibile il pagamento in contanti relativamente alle cassette. Inoltre, esiste ora un registro della trasparenza per le cassette di sicurezza delle banche. Con la quinta Direttiva UE sul riciclaggio di denaro, gli obblighi di diligenza per i soggetti obbligati sono stati ampliati e concretizzati. Anche prima della modifica, solo le persone con un interesse legittimo avevano accesso al Registro per la trasparenza. Con il nuovo adeguamento, questo accesso dovrebbe ora essere concesso a “tutti i membri del pubblico”.

Situazione giuridica in Svizzera

Come in altri stati, anche in Svizzera è necessario distinguere tra diversi tipi di cassette di sicurezza. Per quanto riguarda le cassette di sicurezza delle banche svizzere, si possono registrare i seguenti fatti: poiché l’utente delle cassette di sicurezza le gestisce in modo diretto, la banca non deve in linea di principio essere al corrente nei dettagli sul contenuto della cassetta di sicurezza. In pratica risulta inoltre che l’affitto di una cassetta di sicurezza bancaria debba sempre includere anche la gestione di un conto bancario; pur non trattandosi di un obbligo legale, è così che viene gestita tra le banche come legge non scritta in tutta la Svizzera.

Accoppiando la cassetta della Banca a un conto, ogni banca dispone automaticamente di ulteriori informazioni sul cliente, poiché in relazione alla gestione del conto deve rispettare tutti gli obblighi di diligenza.

La situazione è diversa per le cassette di sicurezza indipendenti dalle banche. Queste sono offerte da società private come Swiss Gold Safe AG, che verifica autonomamente l’identità del cliente, senza che vengano raccolte ulteriori informazioni. Il pagamento dell’affitto della cassetta di sicurezza può essere effettuato tramite bonifico bancario, deposito postale, criptovaluta o pagamento in contanti, motivo per cui non è necessario un conto bancario.

Obbligo di notifica o no?

In ultima analisi, la misura in cui esiste un obbligo di informazione da parte dei fornitori di servizi di chiusura dipende dai loro obblighi di diligenza. Secondo la legge sul riciclaggio di denaro, l’obbligo di rispettarli è legato ad un’attività di intermediazione finanziaria. Si pone quindi la domanda se i fornitori di servizi di cassette di sicurezza svolgano tale attività di intermediazione finanziaria.

Secondo la prassi e la dottrina dominante, la mera custodia fisica di tutti i tipi di valori patrimoniali non costituisce, secondo i fatti attuali, un’attività di intermediazione finanziaria. Un fornitore di servizi di sicurezza che, come Swiss Gold Safe AG, non opera nel commercio di metalli preziosi, non è di conseguenza qualificato come intermediario finanziario e pertanto non risulta automaticamente soggetto alla legge sul riciclaggio di denaro. Di conseguenza, gli obblighi di diligenza e di informazione ivi previsti non si applicano.

Una società di custodia e deposito come Swiss Gold Safe AG non è inoltre soggetta allo scambio automatico di informazioni (AIA) o alle normative FATCA. Ciò che si applica sempre sono le disposizioni penali in materia di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo: il gestore di un servizio di cassette di sicurezza che accetti consapevolmente di promuovere attività illegali, si rende ovviamente punibile.

Valutazione del Consiglio federale

In particolare, il Consiglio federale e il Dipartimento federale delle Finanze non ritengono attualmente necessario intervenire per inasprire la legge per quanto riguarda l’obbligo di notifica. In un’indagine sono giunti alla conclusione che, sebbene un rischio residuo di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo non possa mai essere completamente escluso, al momento non vi erano prove di un pericolo reale e di un abuso effettivo. Secondo il rapporto della Commissione del Consiglio federale del 2015, le cassette di sicurezza in Svizzera non sarebbero considerate in pericolo in questo contesto dalle autorità incaricate dell’applicazione della legge.

Palazzo federale, sede dell'Assemblea legislativa della Svizzera.
A Palazzo Federale non è stata riscontrata la necessità di segnalare le cassette di sicurezza.
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Pertanto, l’estensione della nozione di intermediazione finanziaria alla custodia puramente fisica delle attività, già richiesta da alcune parti, non dovrebbe essere presa in considerazione al momento, a causa della maggiore complessità e dei costi elevati. Sebbene il Consiglio federale non intraprenda alcuna azione, osserverà attentamente l’evoluzione.

In relazione all’obbligo di notifica resta importante ricordare che, in Svizzera, il segreto bancario per le cassette di sicurezza è ancora valido senza restrizioni. Poiché una cassetta di sicurezza non è considerata un conto bancario, i dati ad essa correlati rimangono nascosti. La cassetta di sicurezza è quindi uno degli ultimi custodi della sfera privata finanziaria.

Riepilogo